Avevo diciannove anni quando mi accingevo, per la prima volta, ad affrontare, nell’oscurità tenebrosa di un giorno d’estate, un mare diverso: quello di notte.
Da allora ho sempre subito il fascino dell’immersione notturna e credo che, proprio di notte, abbia scattato molte delle mie foto più interessanti.
Certo, in Mediterraneo sono pochi quelli che ti assecondano nella ricerca del fascino che questa straordinaria avventura può regalare; ed allora è meglio per conto proprio o con pochi pazienti amici che condividono la tua stessa passione.
Come nello Stretto dove, con i compagni di sempre, Francesco Turano e Guerino Salvatore, e, di recente, anche Vincenzo Striano e Demetrio Serranò, ho condiviso alcune splendide notturne nel mare di Pellaro e San Gregorio in Calabria.
Ma l’ultima notturna di Catona rimane indimenticabile.
E’ il 3 gennaio 2023 ed il cielo stellato, che pian piano si esalta al calare del sole, fa da cornice all’appendice messinese della Sicilia.
Un’atmosfera inebriante ed al contempo inusuale che, per una serie di inspiegabili concause, emula la primavera: niente di meglio per iniziare un’avventura nel mare nero come l’inchiostro.
Dopo l’ingresso in acqua, il fascio delle torce accompagna la lenta discesa fra gli sguardi sonnecchianti di triglie dalla buona taglia.
E poi gli incontri che Francesco mi aveva promesso: l’Alicia mirabilis, regina della notte dall’eleganza travolgente e le lussuose Pennatule sulle quali non mancano di farsi trovare in posa isolati pesci trombetta.
Scatti su scatti prima che la corrente cominci a fare capolino richiamandoci alle quote più alte, per continuare, senza affanno, nella cattura di altre immagini che hanno come protagonisti i componenti di una numerosa famiglia di pesci balestra.
Incredibili esperienze le notturne dello Stretto, sempre nuove, affascinanti, ma rivolte esclusivamente a coloro che, del mare, desiderano carpire davvero i segreti della biodiversità.
Non sono adatte, tuttavia, agli amanti degli ampi scenari, poiché il campo visibile si riconduce al solo raggio d’azione della torcia.
Ma se è la vita nel mare che genera entusiasmo e produce adrenalina, allora non esiste nulla di più emozionante!
Certo, capita ancora che, emergendo dopo una rilassante e al tempo stesso strepitosa notturna, la gente ti osservi intanto per capire se davvero non sei un marziano proveniente dallo spazio e poi, vedendo custodia e doppi flash montati sulle staffe, ti bisbigli “cose strane” non credendo che si possano affrontare sacrifici, anche in pieno inverno, solo per riportare in superficie delle foto.
I ricordi di tante avventure si accavallano e distinguerli uno dall’altro è talvolta faticoso.
Ogni immersione notturna è la scoperta della vita nel mare. Un mare nero come l’inchiostro che, inizialmente tenebroso, diventa accogliente e decisamente interessante nel suo mostrarsi insolito, pronto a svelare molto della sua intimità.